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Chi è senza peccato … scagli la prima pietra.

Davide perdona l’odio invidioso di Saul e gli salva la vita

“Gi uomini di Davide gli dissero: ecco il giorno in cui il Signore ti dice: vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi. Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul senza farsene accorgere. Davide disse a Saul: ecco in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te.” (I Libro di Samuele 24,5.10-11).

Dio perdona Davide adultero e omicida

“Il Re Davide disse al Profeta Natan: ho peccato contro il Signore! Natan rispose a Davide: il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morrai” (II Libro di Samuele 12, 13).

Dio perdona Acab che ha ucciso Nabot e si è impossessato della sua vigna

Quando Acab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coprì con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco, e camminava a passo lento.  E la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, il Tisbita, in questi termini:  «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire la sciagura mentre egli è ancora vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita di suo figlio». I dei Re 21.28-29

Dio perdona Ninive convertita dalla predicazione di Giona

“Ninive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno predicando: ancora 40 giorni e Ninive sarà distrutta. Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece” (Giona 3, 3.10).

Chiedere il perdono e compito sacerdotale

“Tra il vestibolo e l’altare piangano i Sacerdoti, ministri del Signori, e dicano: perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti” (Gioele 2, 17).

Gesù abolisce la legge del taglione

Avete inteso che fu detto: occhio per occhio, dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti da uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra. (Matteo 5, 38-39).

Gesù perdona la pubblica peccatrice

Poi disse alla donna: «I tuoi peccati sono perdonati». Quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire in loro stessi: «Chi è costui che perdona anche i peccati?»  Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace». (Luca 7. 48-50).

Gesù perdona l’adultera

Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».  Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». Giovanni 8. 10-11).

Gesù perdona Zaccheo, ladro e imbroglione

Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È andato ad alloggiare da un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto».  Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo;  il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». (Luca 9. 7-10).

Gesù insegna a perdonare sempre

“Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: Signore, se mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte? E Gesù gli rispose: non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette” (Matteo 18, 21-22).

Gesù perdona i crocifissori

“Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero Gesù e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23, 33-34).

Gesù ha perdonato il persecutore Saulo

Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io.  Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna. (I Timoteo 1. 15-16).

L’insegnamento dell’Apostolo Paolo

“Fratelli, scelti da Dio, Santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma al di sopra di tutte queste cose rivestitevi della carità che le unisce in modo perfetto” (Colossesi 3, 12-14).

L’esercizio del perdono

Il perdono non è una categoria psicologica. Perdonare non coincide col dimenticare o col rimuovere il male subìto o con la capacità di minimizzare l’offesa o col ritenere che la riconciliazione riporterà le cose allo stato di prima. Perdonare non significa giustificare l’altro. Capire sì, giustificare no.

Il perdono non è una categoria politica o giudiziaria: non si identifica con l’amnistia e non si confonde con il condono.

Il perdono è categoria etico/religiosa: esso tocca e rende nuovo il cuore di chi dà il perdono (perché lo ha già dentro di sé) e rende nuovo il cuore di chi riceve il perdono (perché se non cambia dentro, non potrà mai sentirsi perdonato). In questo senso il perdono è un dono bivalente perché è fatto anche agli altri ma innanzitutto a sé stessi, alla propria pace e libertà interiore.

Il perdono è una categoria tipicamente cristiana. Gesù, superando la Legge dei nostri fratelli maggiori Ebrei (occhio per occhio dente per dente), ha insegnato che Dio è un Padre che perdona a tutti i suoi figli pentiti e quindi noi, da figli di Dio, dobbiamo scambiarci a vicenda il per-dono che è il superlativo di dono.Non neghiamo che è molto faticoso perdonare a chi è continuamente recidivo o a chi è legato a noi con un rapporto di parentela, tuttavia il perdono cristiano è una sfida alla cultura attuale che tollera ma non perdona. Nel perdono si manifesta in modo evidente la forza vittoriosa del bene sul male, la potenza trionfante dell’amore sacrificale la cui sorgente è il Figlio di Dio, divenuto per noi l’Agnello che toglie i peccati del mondo.
Il perdono rasenta l’impossibile poiché è frutto della conversione del cuore: riuscire a perdonare è condurre la propria capacità di decidere alla sua espressione più nobile. Qui la misericordia raggiunge il vertice e diventa lievito che rinnova l’intera società. Il perdono vince la sete di vendetta che viene dalla paura e dall’orgoglio: il perdono è figlio dell’umiltà. La sua misura, secondo l’insegnamento di Gesù è quella di non avere misura.

Papa Francesco nella recente intervista a Walter Fazio, in “Che tempo che fa” ha ribadito ancora il suo insegnamento: “Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono”.

                                                                   Mons. Claudio Livetti