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PREGHIERA DELLA MAMMA

Signore, perché hai scelto proprio me
per un compito così gravoso?
Io, che non sono capace di spostare un sassolino,
devo spostare le montagne…  
Quando cammino per le strade    
con mio figlio per mano,
leggo negli occhi della cosiddetta gente normale
la compassione;
Quando penso di trovarmi
in mezzo a gente amica
ed invece mi accorgo che mio figlio
è a malapena accettato;
quando ti fanno capire
che tuo figlio è un peso e un disturbo
per gli altri bambini normali.
Ecco, Signore, ti chiedo solo di aiutarmi
a spostare queste montagne!
Aiuta, ti prego, la gente
ad accettare questo mio figlio “diverso”,
ad amarlo per quello che è
e a non compatirlo;
aiuta, ti prego, la gente
a vedere tutti i “diversi” con altri occhi,
in modo da scoprire
quanto amore hanno da donare a tutti
senza mai chiedere in cambio
se non il rispetto!

GERDA KLEIN

Jenny è una bambina.
Un’adorabile bambina.
Se i capelli le cadono sugli occhi, li scosta.
Ma la mano non va dritta alla fronte.
Prima si curva come un fiore
al primo schiudersi dei petali.
Poi scosta i capelli dagli occhi.
Jenny è diversa.
Per me Jenny è come UNA ROSA BLU.
Una rosa blu?
Avete mai visto una rosa blu?
Ci sono rose bianche
e rose rosa e rose gialle
e un’infinità di rose rosse.
Ma blu?
Un giardiniere sarebbe felice
di avere una rosa blu.
La gente verrebbe da lontano per vederla.
Sarebbe rara, diversa, bella.
Anche Jenny è diversa.
Ecco perché, in qualche modo,
è come una rosa blu.
Jenny forse ascolta una musica
che noi non possiamo sentire.
Jenny è come un uccellino
dalle ali molto corte.

Per un uccellino così, volare è difficile:
un uccellino con le ali corte
deve impegnarsi molto per imparare.
Deve essere più bravo degli altri.
È per questo che dobbiamo capire
che conquista è per Jenny imparare.
Jenny è come una rosa blu,
delicata e bellissima.
Ma le rose blu sono così rare
che ne sappiamo poco, troppo poco.
Sappiamo solo che hanno bisogno
di essere curate di più.
Di essere amate di più

PAPA FRANCESCO

Ci sono modi sottili per far sì che l’altro
  perda ogni significato, diventi irrilevante
  e senza valore. E’ una violenza subdola
disprezzare il diverso, non capire le sue necessità

Scheda n. 10 di Mons. Claudio Livetti

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